La fisica vien mangiando
L’esplosione di creatività degli chef di tutto il mondo è resa possibile anche dai progressi della scienza e della tecnologia e gli stessi scienziati sono sempre più interessati al cibo, affascinati dalle proprietà della materia commestibile e dalle sue trasformazioni. Il cibo è tema di corsi universitari in atenei prestigiosi come Harvard e le scoperte di fisici e chimici legate alla cucina sono argomento di articoli scientifici e libri divulgativi.
Emulsioni, gel, proprietà viscoelastiche, soluzioni colloidali e fenomeni di aggregazione dilettano il nostro palato a nostra insaputa. Come possiamo ottenere una vinaigrette stabile nel tempo? Perché il Pastis, ottenuto miscelando due liquidi trasparenti, è lattiginoso? Perché la carne al sangue è più elastica di quella ben cotta? Come può un budino, costituito quasi totalmente di liquido, riuscire a mantenere una sua forma propria? E le bollicine della birra salgono o scendono? Queste sono solo alcune delle domande che i fisici possono farsi di fronte a cibi e bevande. Fino a oggi un cibo poteva piacerci per il gusto, il profumo, la presentazione oppure, come la madeleine di Proust, suscitare in noi un’emozione o un ricordo. Ma oggi, brindando insieme, scopriremo che un aperitivo che può anche essere un meraviglioso laboratorio di fisica e da ora in poi i cibi ci piaceranno forse per una ragione in più: per tutta la scienza che contengono
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La fisica per l’arte
Cosa nasconde il dipinto di un grande artista del passato? Non è più una domanda che riguarda solo uno storico ma da quando gli scienziati hanno cominciato a poter vedere altri tipi di radiazione riguarda anche la fisica. La radiazione infrarossa in particolare e la sua incredibile proprietà di attraversare gli strati pittorici e di svelare il disegno originario soggiacente. Il disegno preparatorio nascosto rappresenta il momento creativo più alto e intimo dell’artista prima della versione finale, completata e spesso rimaneggiata nel corso dei secoli prima di giungere a noi. Alcuni esempi di “riflettografie infrarosse” ottenute dai dipinti di grandi autori del rinascimento italiano ed europeo illustrano sia le straordinarie potenzialità della tecnica nello scoprire pentimenti, modifiche, restauri e anche false attribuzioni di importanti opere sia l’impensabile mondo della visione dove l’occhio umano è cieco. Durante la conferenza una performance artistica illustrerà dal vivo le bizzarre proprietà dei pigmenti pittorici realizzando col pubblico un autentico falso d’autore.

Che cosa vuol dire capire? Che cosa vuol dire spiegare? Molto spesso, spiegare qualcosa è fare un’analogia con altro che già conosciamo, che ci è familiare. Delle cose familiari, poi, quasi mai ci chiediamo il perché; sembra quasi che non abbiano bisogno di spiegazioni. La fisica mette in crisi questo modo di procedere. In particolare la meccanica quantistica evidenzia drammaticamente i limiti di questa concezione della nostra interpretazione del mondo.
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Non ci sono cose dentro le cose
Alla base della meccanica quantistica c’è eleganza e semplicità: è la semplicità di questa teoria che ci sconvolge, perché noi viviamo in un mondo complicato e, talvolta, neppure tanto elegante. Verranno presentati e discussi numerosi esperimenti che mettono in luce le peculiarità della meccanica quantistica e le difficoltà concettuali che propongono ai discendenti di raccoglitori di frutta e di cacciatori di animali quali siamo noi. In particolare verranno prese in considerazione varie forme dell’esperimento della doppia fenditura: dal classico con elettroni e fotoni a quelli con atomi, fullereni e tetrafenilporfirina; dagli esperimenti su “quale cammino?” col biprisma elettronico e con la calcite agli esperimenti con l’interferometro di Mach-Zender con i neutroni e alle misure in assenza di interazione. Lo spettacolo è un dialogo fra Marco Giliberti (un “vero” fisico di professione del dipartimento di fisica dell’università degli studi di Milano) e Giacomo Anderle (un attore professionista) che discutono di esperimenti con dati reali, con balli, canzoni, poesie, brani di letteratura e gag divertenti, e con il diretto coinvolgimento del pubblico sul palco, sempre tenendo a mente che la cultura è “cultura” solamente se ti cambia la vita. Prodotto in collaborazione col Jet Propulsion Theatre
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